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LA FORTUNA DI COOKIE
(COOKIE'S FORTUNE)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 6 maggio 1999
 
di Robert Altman, con Glenn Close, Julianne Moore, Liv Tyler, Patricia Neal (Stati Uniti, 1999)
 
Bisogna diffidare dalle apparenze di COOKIE'S, cosi come dalle sue prime immagini. Le note indolenti di una chitarra che si abbandona ai languori antichi del Delta Blues, una cittadina, Holly Springs, deliziosa ed insopportabilmente folcloristica al tempo stesso, dei personaggi che sembrano usciti da una pièce di Tennesse Williams, un mistery semiserio fra i tanti ambientati nelle pieghe del Mississippi, degli interni nei quali la luce fradicia del Sud filtra attraverso le vetrate di un mosaico colorato, l'atmosfera "gotica" che il suicidio annunciato e sereno di una squisita Patricia Neal avvizzita sottolinea brutalmente. Alle pennellate magiche di un ritrattista dell'animo femminile grande come lo è stato soltanto George Cukor, non possono sfuggire gli intrighi di una Glenn Close irresistibilmente balorda più che perversa; o la sana, dilagante sensualità della più bella Liv Tyler che si ricordi dal suo esordio con Bertolucci, l'ambiguità della sconcertante complicità di Julianne Moore.Ma è l'umanità intera di un coro di personaggi che s'impone progressivamente, un piccolo mondo risaputo e sorprendente. Risaputo, perché referenziale, ricalcato su un'iconografia tradizionale. Inedito, perché il vecchio maestro lo filma con una pigra bonomia (del tutto inattesa in un autore caustico, che ha sempre organizzato le evoluzioni dei propri personaggi con una sapienza distaccata, ai limiti del cinismo) che non deve ingannare. Poiché nasconde un piacere intatto di filmare, di lasciar parlare gli oggetti, gli ambienti in tutta la loro evidenza. Ed i personaggi...

COOKIE'S non è tanto, allora, una vicenda: che gli spettatori intuiscono, e poi conoscono, meglio ancora dei personaggi stessi. Ma è la storia di quei personaggi. Di quegli attori, tutti bravissimi, che progressivamente osserviamo respirare, imporsi nella loro umanità; in una loro autenticità che sembra nascere, come in certi film di Ford o di Renoir, più dall'incontro con la natura, l'universo che li circonda che con una storia che sembrano prendere più o meno sul serio.


   Il film in Internet (Google)

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